Leonardo Murialdo e Amedeo IX Savoia, Alvarez Mendoza, Casoria... - Studi, musica e cultura

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Leonardo Murialdo e Amedeo IX Savoia, Alvarez Mendoza, Casoria...

STORIA ALTERNATIVA 2
LA STORIA ALTERNATIVA*:
LEONARDO MURIALDO (1828-1900) E... TANTI ALTRI
UN GIARDINO FIORITO DI VITA IL 30 MARZO
UN CIMITERO DI MORTE:
DAL DIRITTO ALL'ABORTO AL FAMILY DAY



- Beato Amedeo IX di Savoia (1435-1472), Duca, Terziario francescano.
La sua prima preoccupazione, tuttavia, era per i poveri: quando un ambasciatore si vantò delle mute di cani e delle razze differenti che il suo padrone aveva, il duca lo condusse su una terrazza fuori dal palazzo, dove ai tavoli predisposti venivano sfamati i poveri della città: «Queste sono le mie mute e i miei cani da caccia. È con l'aiuto di questa povera gente che inseguo la virtù e vado a caccia del regno dei cieli».
 
 
           
 - Santi Antonio Daveluy, Pietro Aumaître, Martino Huin, Gius. Chang Chu-gi, Tomm. Son Cha-son e Luca H. (XIX secolo)
Subirono il martirio nel 1866, Venerdì Santo nella Corea del Sud.
 
            - San Giulio Álvarez Mendoza (1866-1927) Sacerdote e martire in Messico. Parroco trascorse tutta la vita sacerdotale come padre affettuoso, pamico dei bambini. Povero che visse tra i poveri. Sacerdote semplice, insegnò alcuni piccoli lavori affinchè la gente potesse sopravvivere. Il 30 marzo 1927 fu posto su con cumulo di spazzatura per essere fucilato e disse dolcemente: "Sto per morire innocente. Non ho fatto nessun male. Il mio delitto è quello di essere ministro di Dio. Io vi perdono". Incrociò le braccia ed attese la scarica.
 
            - San Leonardo Murialdo (1828-1900)
            - Di Torino, in una famiglia benestante che contava ben nove figli. Orfano di padre, la sofferenza gli procurò una grande sensibilità che tramutò, una volta sacerdote, in paternità spirituale per i più giovani.
            - Il giovane Don Murialdo iniziò subito il suo apostolato tra i poveri. Capitò pure che genitori morenti affidassero al giovane prete i figli perché li crescesse. Un giorno, incontrato uno spazzacamino disperato, lo ospitò in casa propria. Già alora sosteneva: “Il laico, di qualsiasi ceto sociale, può essere oggi un apostolo non meno del prete e, per alcuni ambienti, più del prete”.
            - Lo scopo era di aiutare la gioventù povera e abbandonata, non pensando solo ai bisogni del momento, ma guardando alle necessità future.
            - Per lo stesso motivo il mondo operaio costituiva l’altra emergenza sociale cui provvedere. San Leonardo rispose anche in questo caso in modo lungimirante, puntando a formare tra gli operai un senso di mutua solidarietà che li rendesse coscienti dei propri diritti. Si impegnò per i disoccupati, per le donne e i ragazzi che lavoravano in fabbrica, organizzando l’Unione degli Operai Cattolici (1871) di cui fu poi assistente ecclesiastico. Nello stesso anno fu tra i promotori delle biblioteche popolari cattoliche.
            - Nonostante la mole enorme di iniziative era un prete semplice, gioioso nella sua missione. Basta leggere alcune frasi tratte dai suoi scritti: “Dio mi ama. Che gioia! Che consolazione.
            - Nel 1883 estese il raggio d’azione della Congregazione oltre i confini regionali, chiamando alla collaborazione diretta quanti si erano formati nelle sue istituzioni. Promosse un Ufficio di Collocamento cattolico (1876) e inaugurò una Casa-Famiglia per operai (1878). Fondò una Cassa di Mutuo soccorso (1879), un dopolavoro (1878), l'Opera dei Catechismi serali per giovani operai (1880), la Lega del Lavoro (1899).
            - Un’attività intensa come quella del Murialdo trovava forza nella preghiera. Amò intensamente la sua città: “Quanto sono riconoscente a Dio di avermi fatto nascere in Italia, a Torino, nella città del Santo Sacramento, della Consolata, nella città di tante opere benefiche, [...]. Quanto ti amo mia Torino”. Nessuna opera benefica della città di quei decenni se non ebbe dal Murialdo l’iniziativa, vide almeno il suo sostegno. Per estrazione sociale e per preparazione avrebbe potuto intraprendere una carriera ecclesiastica invidiabile, ma preferì aiutare i poveri, incarnando perfettamente lo spirito della “Rerum novarum” di Papa Leone XIII. Murialdo morì, a causa di una polmonite, il mattino del 30 marzo 1900.
 

            - Ludovico da Casoria (1814-1885)
 
            - Vestì il saio dei Frati Minori il 1832.
            - Nel 1848 Rilanciò il Terz’Ordine di San Francesco e istituì una piccola infermeria per i confratelli e per i sacerdoti terziari poveri presso il convento napoletano di San Pietro ad Aram.
            - La sua carità si estese presto ai piccoli scugnizzi che vagavano per le strade di Napoli e ai giovanissimi africani condotti in Occidente come schiavi. Ideò il progetto che i missionari venissero reclutati fra gli stessi indigeni, con la celebre frase «L’Africa deve convertire l’Africa».

            - Dopo aver incontrato madre Anna Lapini, fiorentina, fondatricedelle Povere Figlie delle Sacre Stimmate di San Francesco d’Assisi, popolarmente note come Suore Stimmatine, le affidò un progetto analogo per le bambine.
Per dare continuità alle sue opere, fondò nel 1859 i Terziari Francescani della Carità, detti Frati Bigi dal colore del saio (ora non più esistenti) e, cinque anni dopo, le Suore Francescane Elisabettine dette Bigie.

            -Fondò un Istituto di missionari e un ospedale, che purtroppo un anno dopo dovette chiudere per mancanza di fondi.
            - Ad Assisi fondò, nel 1871, l’Istituto Serafico per i bambini disabili, dedicandolo a san Francesco.

            - Morì a Napoli il 30 marzo 1885, a 71 anni.
 
            - San Secondo di Asti (... - 119) uno fra i primi martiri in terra piemontese
            - Secondo sarebbe venuto a contatto con il cristianesimo grazie a San Calogero di Brescia, cui era solito far visita in prigione. Udendo che era giunto ad Asti il prefetto Sapricio, inviato dall’imperatore Adriano al posto di Antiochio, Secondo si recò da lui per chiedergli per quale buon motivo Calogero fosse stato imprigionato. Gli fu data quale motivazione che egli insegnava al popolo il disprezzo per i beni materiali.
            - Secondo divenne cristiano e rifiutò di sacrificare agl’idoli pagani. Fu allora subito condotto fuori della città e decapitato.



*La Parola di Dio non si risolve in astrattismi fideistici inconcludenti; né nella vaghezza dell'approssimazione; e neppure nelle lotte ecclesiali che ripetono le divisioni del Secolo; e neanche nell'arte, per quanto alto possa esserne il livello, perché la Parola ha una valenza morale, non estetica. La Parola non è soggetta alla moda, né al senso comune, neppure ai piaceri psicologici o intelletivi, o della carne; non ha bisogno di un palcoscenico, né della politica, né dei sindacati, dei dei ricchi e neppure dei poveri... La Parola semplicemente "E'" e non può non essere: tocca all'uomo conoscerla, innanzi tutto, poi decidere se seguirla o ignorarla. Sì perché la Bibbia ci insegna a vivere, non solo per una promessa escatologica di un paradiso lontano, ma già in questa dimensione che è il nostro quotidiano, se vivere in un inferno o cominciare a provare la gioia e la serenità di cui essa solo è garante.

 
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