Si distinse per il suo tentativo coraggioso di proporre una rinascita delle musica strumentale e organistica in un contesto dove anche la musica sacra risultava dominata dal melodramma. Nello studio sinfonico, alla fase tematica, esposta in una breve e solenne introduzione, ne segue una più movimentata dove il tema melodico è soggetto a diverse armonizzazioni affidate al passo veloce e fluttuante del pedale. Questo movimento perpetuo passa dalla voce della pedaliera al manuale, in una successione di progressioni e variazioni di diversi livelli sonori. Il Fortissimo con fuoco finale è una grande perorazione in cui il tema del pedale procede all'unisono con il manuale.